Al cuore di questo corso c’è uno dei concetti più fraintesi dall’opinione pubblica di senso comune, dalla politica e dai dibattiti etico-moral-religiosi : la devianza . Nessuno dei tre accreditato a trattare di devianza. Nelle accezioni naif infatti , la devianza è vista come fenomeno socio-culturale, al più statistico (scostamento da una presunta media normale). Il rischio di crisi identitarie, rigidità comportamentali, paranoie , forme ossessive persecutory ecc che possono sfociare in atti criminali paradossalmente a danno dei devianti.Tanto più una società è rigida in termini di valori - autentici o di facciata- tanto più tenta di tracciare un confine netto tra “ normale “ e “deviante”. Tale rigidità ha comunque un prezzo enorme in primo luogo a livello di fragilità di sistema sociale. Lo sbriciolamento di un sistema sociale troppo rigido lungo il distinguo normale /deviante si vede spesso dall’implosione della forma scuola che anziché essere luogo di condivisione di conoscenza – sapienziale , scientifica e tecnologica- diventa luogo di prescrizione di credenze e valori, in modo sovente arbitrario o anche la famiglia la cui sopravvivenza come forma sociale dipende molto dalla sua plasticità evolutiva e dalla sua flessibilità. L’implosione della funzione della Latenza dello schema AGIL di Talcott Parsons (1951) ad esempio , viene magistralmente descritto nel film L’Attimo Fuggente( The Dead Poet Society ) con Robin Williams.La devianza è invece un tema sistemico – matematico con due coppie concettuali : alto /basso, varietà /densità. Un sistema ad alta varietà e densità non conosce devianza. Un sistema a bassa densità / bassa varietà invece è appunto come la scuola o la famiglia de L’Attimo Fuggente in cui , seppur in modo fittizio ed arbitrario, vi è una normalità formalizzata , costruita e condivisa che non consente devianza nè ai discenti né ai docenti.Il più grande studioso e teorico della devianza del XX secolo , Robert King Merton , lo aveva già messo in chiaro: non tutti I devianti sono innovatori , tutti gli innovatori , tuttavia, sono devianti e una società che non ammette né gestisce né tantomeno valorizza la devianza è una società che si nega il futuro ed è dunque al collasso, là dove la rigidità istituzionale si rivela sintomo di rigor mortis. In questo senso La devianza è anche un motore di sviluppo socio economico
Al cuore di questo corso c’è uno dei concetti più fraintesi dall’opinione pubblica di senso comune, dalla politica e dai dibattiti etico-moral-religiosi : la devianza . Nessuno dei tre accreditato a trattare di devianza. Nelle accezioni naif infatti , la devianza è vista come fenomeno socio-culturale, al più statistico (scostamento da una presunta media normale). Il rischio di crisi identitarie, rigidità comportamentali, paranoie , forme ossessive persecutory ecc che possono sfociare in atti criminali paradossalmente a danno dei devianti.
Tanto più una società è rigida in termini di valori – autentici o di facciata- tanto più tenta di tracciare un confine netto tra “ normale “ e “deviante”. Tale rigidità ha comunque un prezzo enorme in primo luogo a livello di fragilità di sistema sociale. Lo sbriciolamento di un sistema sociale troppo rigido lungo il distinguo normale /deviante si vede spesso dall’implosione della forma scuola che anziché essere luogo di condivisione di conoscenza – sapienziale , scientifica e tecnologica- diventa luogo di prescrizione di credenze e valori, in modo sovente arbitrario o anche la famiglia la cui sopravvivenza come forma sociale dipende molto dalla sua plasticità evolutiva e dalla sua flessibilità. L’implosione della funzione della Latenza dello schema AGIL di Talcott Parsons (1951) ad esempio , viene magistralmente descritto nel film L’Attimo Fuggente( The Dead Poet Society ) con Robin Williams.
La devianza è invece un tema sistemico – matematico con due coppie concettuali : alto /basso, varietà /densità. Un sistema ad alta varietà e densità non conosce devianza. Un sistema a bassa densità / bassa varietà invece è appunto come la scuola o la famiglia de L’Attimo Fuggente in cui , seppur in modo fittizio ed arbitrario, vi è una normalità formalizzata , costruita e condivisa che non consente devianza nè ai discenti né ai docenti.
Il più grande studioso e teorico della devianza del XX secolo , Robert King Merton , lo aveva già messo in chiaro: non tutti I devianti sono innovatori , tutti gli innovatori , tuttavia, sono devianti e una società che non ammette né gestisce né tantomeno valorizza la devianza è una società che si nega il futuro ed è dunque al collasso, là dove la rigidità istituzionale si rivela sintomo di rigor mortis. In questo senso La devianza è anche un motore di sviluppo socio economico
In questo corso dunque la devianza verrà vista anche latamente in senso criminologico, sapendo però che la concezione di deriva dalla devianza alla criminalità è una concezione tutta interna al construtto del diritto penale, per cui non è un qualcosa di universale e di oggettivo. La devianza tuttavia come già visto è un concetto multidimensionale flessibile che tocca la società in senso ampio, l'economia, la famiglia, la scuola eccetera. Per questo ad esempio è interessante vedere il rapporto anche tra salute, creatività e devianza basata,se andiamo a vedere, sugli artisti dell’ultimo secolo e in letteratura come in pittura o scultura notiamo spesso che questi artisti erano soggetti a forti forme di dipendenza da alcool o da droga o spesso erano anche etichettati sul bordo patologie il cui valore simbolico oggi è cambiato rispetto ai loro tempi. Genio e sregolatezza, modo di dire molto eloquente, oggi è sicuramente importante nel progetto One health per individuare la qualità della vita e della salute delle persone, al contempo però stando attenti alle derive dell’eccesso di medicalizzazione, di stigmatizzazione dell'uso della medicina come normalizzatrice, laddove questo trasformerebbe un servizio di cura al servizio di una persona a una forma di controllo sociale sulla persona. E oggi probabilmente se stiamo assistendo a una decrescente presenza del genio nella nostra società dipende anche dal fatto di un eccesso di normalizzazione sociale che passa anche per il controllo medico sanitario sanitario.
SEDE DI CHIETI
Via dei Vestini,31
Centralino 0871.3551
SEDE DI PESCARA
Viale Pindaro,42
Centralino 085.45371
email: info@unich.it
PEC: ateneo@pec.unich.it
Partita IVA 01335970693